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Scarcerato Rubino, sul sito di Bonanno (padre del nipote dell’anziano) continuano gli insulti alle forze di polizia

emanuele rubino

Sulla pagina Facebook di Guglielmo Bonanno, ex compagno della figlia e padre di uno nipoti, Emanuele Rubino appare in una foto a casa sua, con in braccio uno dei suoi nipoti (il volto lo abbiamo volutamente oscurato noi perché si tratta di un minore). L’anziano finito in carcere a seguito dell’inosservanza dei doveri legati agli arresti domiciliari a seguito di oltraggio a pubblico ufficiale sconterà i giorni di pena che gli sono rimasti a casa.
<Adesso ci auguriamo che non ci siano conseguenze penali per le persone intervenute (sul sito n. d. r.), e io personalmente, autore del blog, chiedo scusa per chi, preso emotivamente dallo sconforto per la carcerazione di quest’uomo, si è lasciato andare a commenti non appropriati che talvolta, qualcuno, ha giudicato eccessivi – scrive Guglielmo Bonanno sulla sua pagina Facebook -. Chiedo scusa agli agenti della polizia municipale, ai carabinieri e alle forze dell’ordine, se si sono sentite attaccate, ma lo sfogo non era diretto a loro, ma ad un sistema cieco e confuso che talvolta lascia fuori ladri e assassini e talaltra mette in carcere chi, del carcere, potrebbe farne a meno>. Il blogger aggiusta il tiro dopo che centinaia di persone hanno commentato con ingiurie a polizia municipale, altre forze dell’ordine, magistratura e altri internauti che consideravano giusta la pena. Sia il sindacato della polizia municipale Diccap Sulpm sia il Comando di Pm stanno preparando le denuce e gli esposti nei confronti di chi ha infranto la legge scrivendo insulti e minacce a commento del primo post di bonanno, che incitava alla rivolta sociale inserendo anche “verità” che non corrispondono a quella processuale (nel post si diceva che Rubino era autorizzato alla sosta, cosa non vera). In seguito, era anche emerso il legame di parentela di Bonanno con Rubino che il blogger ha taciuto fino a quando non è stato reso pubblico dai media. Bonanno dice di aver passato giorni a cancellare i post offensivi, che però continuano ad arrivare e non vengono immediatamente cancellati, tanto che ognuno rimane qualche ora leggibile su Facebook. Il post originario, che invita palesemente all’indignazione e declina contenuti non veritieri, non è stato cancellato ed è una continua fonte di contumelie. Questo post è appena di un’ora fa. Bonanno, in quanto titolare della pagina, potrebbe essere denunciato per correità nei commenti ingiuriosi secondo la legge sulla diffamazione a mezzo stampa e sull’oltraggio a pubblico ufficiale.
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